L’Emergenza Educativa

Troppo spesso il quartiere, la famiglia e le circostanze socio-economiche da cui provieni determinano il tuo livello d’istruzione e le tue future opportunità di vita. Purtroppo, anche in Italia questa è una realtà per un numero sempre maggiore di giovani.


La Sfida Educativa in Italia

In Italia solo il 6% dei bambini i cui genitori non hanno terminato le scuole superiori otterrà la laurea. (1) 

Il 65% resterà allo stesso livello di istruzione. (1) 

1 giovane ogni 8 non finisce le scuole superiori, una quota tra le più alte in Europa.

La quota di giovani che non finisce le scuole superiori in Italia è tra le più alte in Europa (12,5%). Nelle regioni del Sud la media si alza al 17%, con un picco del 21,1% in Sicilia.

Degli studenti che hanno affrontato la maturità nel 2023, 34.850 sono usciti dal nostro sistema formativo senza aver raggiunto il livello minimo di competenze in italiano, matematica e inglese. I tassi più elevati sono in Campania e Sardegna, sopra il 15%, seguiti da Sicilia, Calabria e Basilicata. (2)

A questi dati si aggiungono 3 milioni di NEET (Not [engaged] in Education, Employment or Training), ovvero il 23% dei giovani tra i 15 e i 29 anni. La quota è 10 punti percentuali superiore a quella europea (13,1%). La media si alza nel Sud e nelle Isole, con percentuali di NEET che toccano punte del 40% in alcune regioni. (3)

1 World Economic Forum 2020, 2 Dati INVALSI 2023, 3 EUROSTAT, 2021

Crescenti disuguaglianze socio-economiche, caos amministrativo, e mancanza di una visione per il futuro fanno sì che la scuola pubblica non riesca più ad essere un efficace ascensore sociale, specialmente nelle comunità più svantaggiate del Paese.

Emorragia di talenti: la scuola italiana soffre uno dei livelli più alti di abbandono scolastico in Europa, con un giovane ogni cinque che non finisce le scuole superiori. La bassa crescita economica e l’alta disoccupazione fa sì che l’Italia abbia anche uno dei tassi più alti di giovani che una volta lasciata la scuola non studiano, non lavorano e non si formano (NEET). Questo enorme spreco di talenti ed energie che dovrebbero contribuire alla crescita economica e culturale del nostro Paese, rafforza un ciclo di marginalità sociale e povertà che la scuola stessa dovrebbe contrastare.

Povertà educativa: in Italia un quindicenne su cinque non raggiunge le competenze minime in matematica, uno su quattro non le raggiunge in italiano. I ragazzi che vivono in contesti di disagio e povertà hanno 5 volte di più il rischio di non raggiungere queste competenze.

Mancanza di visione e poche risorse: gli insegnanti italiani sono tra i più anziani dei Paesi ad alto reddito, e soffrono un sistema demotivante e senza prospettive di crescita professionale. Guadagnano molto meno dei loro pari in altri paesi e, soprattutto nelle materie STEM, ne mancano a migliaia. In questo contesto, l’Italia continua a spendere per la scuola meno della media OCSE e per l’università ancora meno.

La società, l’economia ed il mondo del lavoro continuano a cambiare, mentre troppi dei nostri giovani vengono lasciati senza le competenze e le conoscenze necessarie a determinare il proprio futuro in una società globale in continuo cambiamento.

Teach For Italy vuole raggiungere un impatto che la scuola può e deve avere, partendo dalle comunità più svantaggiate.