Sara Strumia
PM Area Formazione
Sara cresce a Torino, nel quartiere di Barriera di Milano, un contesto interculturale dove sin da bambina comprende che la diversità rappresenta una risorsa preziosa per ogni comunità. Allo stesso tempo, si confronta presto con le difficoltà che nascono quando le scuole e le istituzioni non riescono a garantire pari opportunità per tutte e tutti.
È qui che prende forma la sua convinzione che l’educazione sia la chiave per costruire una società più equa e inclusiva, capace di valorizzare ogni talento. Spinta dal desiderio di abbracciare una professione ad alto impatto sociale, intraprende gli studi in Relazioni Internazionali e prosegue con un Master in Sviluppo Internazionale.
Durante il suo percorso accademico si concentra sul ruolo dell’educazione come motore di sviluppo ed emancipazione nei Paesi del Sud globale, con particolare attenzione agli studi di genere e alla centralità di un’educazione di qualità, libera da bias e stereotipi, per la piena emancipazione delle ragazze. Consolida queste convinzioni durante il suo anno di Servizio Civile Universale in Ecuador, nella comunità andina di Salinas de Guaranda, dove insegna nella scuola locale, supporta gruppi di donne indigene nello sviluppo di microimprese artigianali e agroecologiche e promuove laboratori di educazione finanziaria e salute femminile.
Al suo rientro in Italia, continua a coltivare il proprio impegno educativo nel terzo settore, lavorando a progetti di educazione digitale per le scuole secondarie di secondo grado. Questo le permette di entrare in contatto con realtà scolastiche in tutta Italia e di osservare da vicino le profonde disuguaglianze che ancora attraversano il nostro sistema educativo. Da qui, intravede quanto la scuola possa essere, allo stesso tempo, specchio delle disuguaglianze e luogo da cui far ripartire il cambiamento.
Convinta che l’insegnante possa fare la differenza nella traiettoria di vita di ogni studente, con Teach For Italy, Sara si impegna a costruire una scuola che non lasci indietro nessuno, che faccia sentire ogni bambin* o ragazz* al posto giusto, ogni docente parte di una comunità e ogni classe un piccolo spazio di cambiamento. Una scuola che sia non solo luogo di apprendimento, ma anche di comunità e possibilità condivisa.

